giovedì 14 aprile 2011

Il cielo su Roma.

Proprio oggi mentre stavo aspettando l'autobus per tornare a casa ho pensato a queste parole di Federico Fellini su Roma. Sono parole senza tempo, come senza tempo è questa meravigliosa città, "La Città Eterna".


" Che cos'è Roma? A che penso quando sento la parola Roma? Me lo sono spesso domandato. E più o meno lo so. Penso a un faccione rossastro che assomiglia a Sordi, Fabrizi, la Magnani. Un'espressione resa pesante e pensierosa da esigenze gastro-sessuali. Penso a un terreno bruno, melmoso; a un cielo ampio, fasciato, da fondale dell'opera, con colori viola, neri, argento; colori funerei. Ma tutto sommato è un volto confortante. Confortante perché Roma ti permette ogni tipo di speculazione in senso verticale. Roma è una città orizzontale, di acqua e di terra, sdraiata, ed è quindi la piattaforma ideale per dei voli fantastici. (...) Roma è una madre, ed è la madre ideale, perché indifferente. È una madre che ha troppi figli, e quindi non può dedicarsi a te, non ti chiede nulla, non si aspetta niente.
Ti accoglie quando vieni, ti lascia andare quando vai, come il tribunale di Kafka.
 In questo c'è una saggezza antichissima; africana quasi; preistorica. Sappiamo che Roma è una città carica di storia, ma la sua suggestione sta proprio in un che di preistorico, di primordiale, che appare netto in certe sue prospettive sconfinate e desolate, in certi ruderi che sembrano reperti fossili, ossei come scheletri di mammut... (...) Col suo pancione placentario e il suo aspetto materno evita la nevrosi ma impedisce anche una vera maturazione. Qui non ci sono nevrotici ma nemmeno adulti. È una città di bambini svogliati, scettici e maleducati; anche un po' deformi, giacché impedire la crescita è innaturale. Anche per questo a Roma c'è un tale attaccamento alla famiglia. Io non ho mai visto una città al mondo dove si parli tanto dei parenti. (...).

-federico fellini-

Di seguito ho aggiunto anche un pezzo del film ROMA, che la descrive nelle sue contraddizioni, nel suo modo di vivere e di essere sempre bella così com'è.


Questa scena, girata nel quartiere di Trastevere, posto "magnereccio " per eccellenza, racchiude i personaggi storici della Dolce Vita: Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e Anna Magnani


Rispetto al film, oggi forse alcune cose sono cambiate ma  per quante volte potrai partire, andare via da questa città, quando tornerai, le troverai sempre uguali, come costanti della vita.
Nelle  domeniche mattina piene di sole che ti fanno tenere la finestra aperta,  potrai ascoltare il romano che uscendo dal bar dopo il caffè o canta, o fischia, o urla all'amico che passa dall'altra parte del marciapiede per richiamare la sua attenzione facendogli il resoconto della settimana, scambiando notizie sulla salute, sulla famiglia, sulla partita della Roma, il tutto senza muovere nemmeno un passo verso di lui.
Passeggiando per i vicoli di Trastevere troverai sempre il "buttadentro" che ti invita a mangiare nel suo locale, Piazza Trilussa, Piazza Santa Maria in Trastevere, con le loro scalinate strapiene di gente seduta a chiacchierare ,bere e far niente,  i bar con  i tavolini fuori in Piazza San Cosimato e puntando il viso verso il cielo la sera, non vedrai le stelle ma  i panni lasciati stesi con il filo che pendono da un palazzo all'altro. La tua attenzione sarà attirata dalle urla notturne delle litigate tra passanti,  tra turisti ubriachi, tra ragazzini con troppo zelo.
In tutto ciò la differenza non sta nella forma, ma nel contenuto.
Se negli anni '60 ti capitava di vedere come artista di strada il signore di mezza età con il violino che cantava lo stornello romano (su questo non giurerei che non si possa più trovare), oggi la tua attenzione viene catturata dal ragazzo che seduto per terra con in braccio la chitarra suona un pezzo dei dire straits, dal tizio travestito da Dante (a Roma poi...) che cerca di spillarti euro parlando in rima, dal MagoGuardaaaaaa!!! da tre soldi.

Se mi guardo intorno e penso che oggi abbiamo la "movida" (che fino a giugno sarà la non-movida, perchè la nuova ordinanza comunale vieta di bere alcolici fuori dai locali dopo le 23.00 )e un tempo invece Roma era la "Dolce Vita" ho un'immensa  nostalgia di un periodo stupendo che non ho mai vissuto.

Nessun commento:

Posta un commento