Aggiornavo le recensioni su Anobii ed ecco che mi sono ricordata di questo libro. Letto circa...2 anni e mezzo fa?.Premetto che non sono la fan numero uno di Fabio Volo e che spesso ho condiviso lo pseudonimo feacebookkiano di "FOvvio Volo, ma leggere questo racconto è stato Bello.
E'Il periodo post-adolescenziale in cui non sei nè carne, nè pesce, lavori ma daresti testate al muro perchè ti senti sempre troppo solo, la "comitiva" ormai non esiste più e quindi aspetti la persona che ti cambi la vita, vivi lottando con l'ansia perenne di te stesso, perchè gli incontri fortuiti di letto non ti fanno felice,non bastano,non sono più una novità come quando avevi 19-20 anni... gran parte delle persone che conosci, dopo un pò che ti parlano ti annoiano e ti senti un pesce fuor d'acqua. Solo che alla deriva sta andando la tua vita. E giù di attacchi di panico. Non vivi, ma sopravvivi.
Questo prima di capire che non puoi rimanere in attesa all'angolo della strada mettendo la tua vita in stand-bye riponendo le tue speranze nel tuo pollice messo all'insù ma che magari l'angolo devi svoltarlo da solo.
E' il mondo dei ventenni che si affaccia su quello dei trentenni e spera nel grande cambiamento.
Francesco, lo reputo fortunato. Le sue paure alla fine sono state risolte dall'incontro della vita e lui ha avuto il coraggio di inseguirla la felicità. Viva l'happy-end. La fortuna, non sempre è così cieca. :)
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